Non fatevi rubare la speranza !
E’ la frase che spesso Papa Francesco rivolge ai giovani e che ha rivolto anche ai numerosi migranti arrivati e radunati a Lampedusa nella sua prima uscita ufficiale dalle mura vaticane .
“Non fatevi rubare la speranza . Vivete sempre con la speranza ; siate persone che vivono con la speranza .
Se qualcuno vi ruba la speranza praticamente vi uccide . Non si può infatti vivere senza speranza .”
Purtroppo però si muore anche di speranza , come è successo a Lampedusa il mese scorso .
Questo esodo di intere popolazioni da stati attraversati da guerre , violenze , povertà , sopraffazioni , fame , emarginazioni , dittature , coercizioni di ogni genere , dove si calpesta impunemente la dignità della persona umana , questo esodo ci interpella così come avvenne con Caino ai primordi del genere umano : –
“ Sono forse io il custode di mio fratello “ ?
I corpi inabissati o gallegianti nel mare di Lampedusa ci interpellano su cosa non abbiamo fatto e potevamo fare . Questi nostri fratelli nutrivano la speranza di un mondo migliore , di una vita migliore , di una dignità migliore . Hanno dovuto lasciare i loro paesi di origine non tanto per cercare una vita migliore , ma per potere avere una vita vera dopo una vita di umiliazioni e di violenze . Partire senza la certezza di arrivare . Ma intanto è meglio provarci piuttosto che rimanere dove non si è uomini , dove non si ha un nome ma solamente un numero . Infatti sono sempre più i migranti che arrivano da noi , non soltanto spinti dalla fame , ma dal desiderio di migliorare , di vivere sognando intanto le coste siciliane come primo approdo per poi dirigersi verso i paesi del Nord Europa . A Lampedusa – dopo quello che è successo – possiamo dire che è stata calpestata la dignità umana ed è avvenuta la disintegrazione dei diritti dell’uomo e della sua dignità .
Papa Francesco ha parlato dell’indifferenza totale del mondo , dell’anestesia del cuore dinanzi a questo flusso migratorio ed ha gridato a gran voce e con profonda emozione la parola “ vergogna “ , per manifestare il sincero dolore per la perdita di tante vite umane .
Quanto è accaduto a Lampedusa è un dramma che ci riguarda tutti . Una vergogna che non può e non deve più ripetersi . L’auspicio è che non si crei assuefazione alle sofferenze di tanti nostri fratelli che intraprendono i cosiddetti viaggi della speranza . E’ necessario riflettere su questi eventi e pensare che la responsabilità non è sempre di qualcun altro ma è di tutti . Purtroppo si muore perché esistono organizzazioni criminali che speculano sulla vita della povera gente . Sono semplicemente dei delinquenti . L’Europa deve essere presente , deve intervenire . E’ giunto il momento di vedere se l’Europa è veramente la casa comune , dove anche i drammi e le tragedie sono affrontati insieme per dare accoglienza e tutela a chi è costretto a mettersi in cammino . Occorre poi mettere sotto controllo le organizzazioni di trafficanti umani che spesso si trasformano in trafficanti di morte e favorire lo sviluppo sociale , politico , culturale ed economico dei paesi fonte di emigrazione . C’è purtroppo molta politica parlata nelle nostre vite e pochissimi frutti : troppe chiacchiere.
Va bene che bisogna coinvolgere l’Europa nel problema dei migranti e non possiamo essere lasciati soli a difendere il confine Sud. Ma le centinaia di persone : uomini , donne e bambini piccoli che hanno visto morire la speranza ad un miglio delle coste siciliane parlano anche a noi e non solo ai politici di Roma o di Bruxelles,
La vergogna gridata da Papa Francesco è un appello per tutti i cristiani .Commozione ed indignazione per questa ennesima annunciata tragedia del mare , il mare Mediterraneo , il mare nostrum , diventato il mare della morte . Tristezza e sdegno . Questi morti ci causano lacrime ? Non possiamo solo tenere una contabilità o rassegnarci passivamente di fronte a questa mattanza insopportabile .
Diceva il Papa parlando a Lampedusa : – “ Siamo nel pianto e come comunità ecclesiale viviamo il lutto per questi figli . Noi li piangiamo per chi non li piange , noi li piangiamo per chi non ha pià lacrime per piangere .”
Arrivano nelle nostre coste e chiedono la comprensione che troppo spesso il mondo rifiuta e che invece noi siciliani abbiamo egregiamente e ctistianamente offerto.
La crisi che attanaglia l’Occidente ha fatto già la sua prima vittima : la speranza . La lotta quotidiana per andare avanti rischia di inaridire il nostro cuore , di renderlo indurito e rabbioso . Aggrappiamoci a Cristo nostra unica ancora di salvezza , nostra unica speranza.
A Lui dobbiamo fare spazio nel nostro cuore per potere accogliere con amore largo e generoso i nostri fratelli che si trovano in difficoltà e stentano la loro esistenza.
Siamo tutti nudi e bisognosi di fronte a Dio , tutti mendicanti , pellegrini , migranti , tutti peccatori .
“ Non habemus hic manentem civitatem , futuram inquirimus “ . Non abbiamo qui una dimora stabile , perchè viaggiamo tutti verso il futuro , verso l’infinito , verso l’eterno , verso Dio .
Don Onorio Scaglione
O Padre che hai mandato il Tuo Figlio Gesù a condividere le nostre fatiche e le nostre speranze ed hai posto in Lui il centro della vita e della storia , guarda con bontà ai tanti nostri fratelli che migrano per lavoro lungo le vie del mondo , perché trovino ovunque la solidarietà fraterna che è libertà , pace e giustizia nel Tuo amore .
Concedi il riposo eterno a quelli che il 3 ottobre 2013 , lungo il viaggio della speranza , hanno trovato la morte ed assicura ai loro congiunti il conforto della tua perenne consolazione .
A noi ancora pellegrini sulla terra offri
il soccorso della tua protezione e la tua Benedizione .
Amen !